mercoledì 10 giugno 2015

Il gioco dei dadi

L'aleatoria - dal latino "alea", ovvero gioco di dadi - definisce una tipologia musicale basata sull'indeterminazione e sull'abbandono di ogni pianificazione, in cui sono presenti elementi della composizione lasciati al caso, o al libero gusto dell'interprete, che partecipa in prima persona alle scelte compositive, mentre il compositore non esercita più alcun controllo sul processo creativo, rendendolo quasi un avvenimento musicale fortuito.
Essa prende le orme dalla musica concreta e dalle avanguardie artistiche del '900; tuttavia, un precedente della musica aleatoria può essere considerato il Musikalisches Würfelspiel (gioco dei dadi musicali), un sistema in voga nel XVIII secolo in Europa che permetteva, grazie all'utilizzo di dadi, di generare musica in maniera casuale, a partire da variabili sonore composte in precedenza.




J.P. Kirnberger, Der allezeit fertige Menuetten- und Polonaisencomponist, primo esempio di Musikalisches Würfelspiel


La musica aleatoria trova anche un antecedente in due brani composti dall'artista francese Marcel Duchamp, epigono del movimento dadaista. In particolare, nel 1913, egli, insieme alle due sorelle, realizzò una composizione, Erratum Musical, pescando a caso le note musicali da un cappello:



Applicazione del metodo di M. Duchamp (1913)
                          
Successivamente, oltre a Cage, caposaldo e leader della chance music, si accostarono a questa corrente autori quali Karlheinz Stockhausen, Pierre Boulez, Witold Lutosławski, György Ligeti, e
 gli statunitensi Charles Ives ed Henry Cowell. In ambito italiano, spiccano i nomi di Bruno Maderna, Luciano Berio e Luigi Nono.


Ascolta:

K.Stockhausen, Kontakte (1964)

Henry Cowell, Aeolian Harp (1923)

Luigi Nono, Guai ai gelidi mostri (1983/1988)

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